mercoledì 9 ottobre 2013

L'Eroica 2013... prima di una lunga serie


Finalmente ci siamo, dopo mesi di attesa si parte per Gaiole in Chianti; “già…hanno messo proprio un tempo di cacca per il fine settimana” …ma abbiamo avuto la fortuna di essere sorteggiati per poter partecipare alla nostra prima Eroica, quindi non si rinuncia per niente al mondo, si farà anche sotto il diluvio, come veri eroici, appunto. Carichiamo le nostre bici eroiche e si parte da Ferrara in direzione Toscana, sotto la pioggia ininterrotta. Arrivati a Gaiole si cerca un parcheggio, si scende in paese e cerchiamo il luogo delle iscrizioni mentre ci consumiamo gli occhi tra le bancarelle del mercatino piene zeppe di meraviglie a pedali di tutte le epoche. Trovo il mio numero nell’elenco, mi metto nella fila giusta e… “quale fai”? Mmmhhh…la 135 km dai.. (Claudio, che ora non è con noi ha insistito per fare quella) Mi unisco di nuovo a Cecio e Ste e… “ti sei iscritto alla 75 km vero”? Ehmm…no la 135..beh..allora…effettivamente…dai faccio la 75 anch’io, e mi faccio cambiare il “manifest”.
Di nuovo giretto al mercatino (sempre sotto la pioggia) poi si incontrano i ragazzi di fixedforum.it, Ciaba, Mela e Spino, hanno comprato il biglietto per la Cena degli eroici, ma si…andiamo pure noi! La sera si incontrano a cena anche i ragazzi di IRIDE Modena, l’indomani saranno una trentina e scopriamo con sollievo che anche loro faranno la 75! A cena sotto il capannone siamo circa 500 ma il giorno dopo alla partenza saremo dieci volte tanto, 5020 per l’esattezza!! Mangiamo tanti salumi, crostini, ribollita, porchetta, fagioli, pane, cantucci, vinsanto e vino in abbondanza, una cena eroica no?! Con le panze che tirano ci trasciniamo alle nostre stanz…macchine e tra lampi e tuoni proviamo a fare un pisolino in compagnia dei nostri cavalli d’acciaio, ora non piove, speriamo…
Buongiorno Gaiole, oggi c’è il sole!! Dormito bene? NO! Colazione con cantucci messi da parte la sera prima e un pezzo di cioccolata, ci agghindiamo da veri eroici, attacchiamo numeri e pettorali e via che si va alla partenza! Claudio non c’è, alla fine da vero eroico alle 5.00 era alla partenza della 135 km!! Grande!

Allora, siete pronti? Andiamo! Si fa la fila per la prima timbratura, sosta caffè nel primo baretto dopo la partenza (in due giorni penso faccia il fatturato per un anno intero) e proprio qui, inaspettatamente, mi passa a fianco Juliet Elliott, non ho la faccia tosta solitamente ma una foto gliela chiedo :-)
Ci raggiungono anche Ciaba, Mela e Spino che all’ultimo hanno optato per la 75 al posto della 135 e Giulio, che è di Siena e da local ci guiderà per tutto il percorso facendoci da Cicerone. Allora via! Si parte all’avventura!

Il primo tratto è tutto in leggera discesa e si va via carichi e spensierati ma…ehmmm…forse…ho bucato…eh si, ho forato la posteriore!! Porc…ma com’è possibile?! Ho le 28”, siamo ancora sull’asfalto e non abbiamo fatto nemmeno 1 km!! Bah!!! Scendo di strada, i compagni di avventura tornano indietro e mi aspettano (grazie!) mentre riparo, smonto, rimonto…la camera d’aria forata…ehmm…scusate, dai è l’emozione!! Dai, via andiamo! Un km dopo ci fermiamo in uno spiazzo prima di affrontare la prima salita, Ciaba ha qualche problema al cambio, si avvicina un eroico con bici eroica e pancia eroica dall’accento veneto e…”Ma si dai, xe ‘a cadena tropo larga, no ‘a xe dea misura giusta, ti gà da cambiarla”! Grazie vecio, ‘ndemo và tosi!! Ci aspetta Brolio, prima salita da rapportino… Sinistra al bivio e su per Brolio, bivio per Castagnoli e Madonna a Brolio (451 slm) iniziamo a vedere la prima Madonna… Castello di Brolio…l’apparizione! (512 slm) poi giù in discesa verso Pianella e raggiungiamo anche il gruppone di IRIDE Modena, ponte per Vagliagli e si torna a salire, all’ingresso in Vagliagli la seconda apparizione (500 slm) poi ancora in picchiata verso Aiola, Castellina in Chianti, panorami mozzafiato, vorrei fare mille foto ma non posso, facciamo i 60/70 all'ora! "Mi sa che quello sia il mi babbo"! Esclama Giulio. "Lo riconosco dalla maglia rosa" Stupenda maglia vintage in lana della Inoxpran Pentole Posate che indossa anche Giulio nella versione bianca e rossa, conservate gelosamente entrambe da anni assieme alla bicicletta.
Al bivio per Radda si ingrana di nuovo il 42/28, su, su fino a Radda in Chianti (528 slm) in centro ci fanno il primo timbro e si va al ristoro a mangiare chili di pane toscano con marmellata, vino e zucchero, nutella ma soprattutto olio, buono! Fettunta come se piovesse! Una controllata alla bici di Ciaba nell’officina da campo del mitico Lanerossi e via che si va! Giù, discesone all’aroma di gomma, qui i freni stanno lavorando di brutto… fino a Lucarelli poi si sale di nuovo fino a Panzano. “Ma… tutta quella gente? C’è il ristoro”? No, realizzo che siamo al paese di Cecchini, si proprio lui, Dario Cecchini dell’Antica Macelleria Cecchini e davanti a noi la meraviglia! Pane toscano, salsiccia fresca spalmata (da svenimento), finocchiona, lardo, vino rosso e allegria. Qui scatta la seconda foto con il vip…Dario Cecchini in persona, che onore! Io mi fermo qui…mmhhnhn…ah no! Di fronte a noi la temutissima salita verso Vetta Le Volpaie…tan dan dan daaaaannn!!! Partiamo direttamente con il rapportino più corto che abbiamo a disposizione, su, su, su, su… giù dalla sella! Per metà ce la facciamo a piedi, facciamo fatica anche a spingere le bici e finalmente a 668 metri slm troviamo “IL” ristoro.

Ogni bendiddio davanti a noi, ribollita, fettunta, pane e miele, marmellata, nutella, noci sgusciate, frutta, pecorino maremma, pancosanti, vino, acqua…anche dal cielo! Già, c’è un bellissimo sole che scalda e piove ma quasi non ce ne accorgiamo, tanto siamo stanchi e affamati. Si riempiono le borracce, si timbra il cartellino e a panza piena si parte, “copritevi che dopo mangiato in disces… dietro la prima curva si nasconde un altro muro, noooooo!!! E su, fino a 769 slm, solo ghiaia, solo strada bianca, una fatica incredibile… “ma chi me l’ha fatto fare”? Siamo circondati da uliveti e vigneti di Chianti, panorama da favola, a noi sembra di stare sulla cima del mondo ma siamo solo in collina! Si scende, passando per Volpaia, bivio per Castelvecchi, per la Villa poi  ancora su, strada bianca, panorami, sole stupendo, su, suuuuuuuu, bastaaaaa!!! 
Bivio per Lo Smorto, per S. Donato in Perano (567 slm) e giù di nuovo, questa volta è l’ultima, Vertine e finalmente si entra in Gaiole, Via Galilei e Piazza Ricasoli, vedo lo striscione TRAGUARDO!! Ce l’abbiamo fatta!!

Lo so, sono “solo” 75 km ma in collina e noi siamo delle schiappe, quindi per noi è stata un’impresa e se mentre salivo imprecavo tutti i santi dicendo “mai più”, adesso ho già la lacrimuccia, mi manca già tutto questo e non vedo l’ora che passi un anno per tornare in sella e farmi la 135 km
Ci riposiamo un po’ poi alle macchine, ci cambiamo, ultimo giretto al mercatino e chi ti incontro? Aveva appena acquistato una bici da pista di… ”qualche anno fa”, priprio lui, il pettorale n. 1, il mitico Luciano Berruti e ovviamente scatta la terza foto con vip :-)
Possiamo andare, arrivederci Gaiole, ci vediamo l’anno prossimo!

Tutte le foto qui









martedì 29 gennaio 2013

Deve esserci un modo che si fermano con le gambe

Mi è quasi scesa la lacrimuccia...

Di seguito ri-pubblico il post di Ciaba così come lo trovate su fixedforum e se vi volete leggere tutta la discussione e i vari commenti, trovate il post originale e bellissimo (come l'iniziativa del resto) di Redmarmot a questo link.

Complimenti Redmarmot <3

Deve esserci un modo che si fermano con le gambe

Deve esserci un modo che si fermano con le gambe
A dirlo non è un passante incuriosito dalla vostra bicicletta senza freni ma sono dei bimbi di un atelier della scuola dell’infanzia.
Se gli chiedi cosa gli piace della bicicletta loro ti rispondono così:
Che ti alleni e diventi velocissimo – Daniel
E’ bello che pedali e fai fatica ma le gambe diventano forti e poi sei nel vento – Marta
Che stai all’aria. Fuori. Mica al caldo! – Irene
Vedi cose diverse che poi in macchina stai seduto e non ci vedi niente – Daniel
Quando invece gli fai vedere una bici “incazzata” e gli chiedi cosa ne pensano, in questo caso il Dodici di Carotina
Carotina originale con adesivo #streetcred
vengono fuori dettagli che non ti aspetti:
La ruota dietro è attaccata con un cerchietto che è come un fiorellino e dentro ci passa un filo di ferro che è la catena – Irene
Le righe che vanno in mezzo (i raggi ndr) non vanno proprio in mezzo tutte. sono un po’ di qua e un po di la, si vede che così gli piaceva di più al signore che l’ha fatta - Marta
E’ una bici da maschi perchè è senza campanello e cestino - Marta
Si ma la usano anche le femmine se vogliono correre, io la vorrei per natale da grande - Irene
Certe bici hanno il manubrio dritto altre tondo. Questa ce l’ha proprio storto, è la bici dei ninja solo che non è nera come quell’altra - Daniel
Ma è quando la disegnano che quasi quasi ti scende la lacrimuccia:
bici disegnata dai bimbi con dettaglio adesivo #streetcred
Sì, se te lo stai chiedendo sul carro posteriore c’è proprio scritto #streetcred come nella foto orignale (il buon Scienza ne sarebbe fiero).
Riguardo alla mancanza di freni invece:
Ma, mancano i freni scusa, li hanno dimenticati o è fatta così? - Irene
O a volte pedalano indietro – Marta
Non è possibile se pedali indietro devi essere bravissimo o non vedi dove vai. Mica c’hai gli occhi dietro. – Daniel
Io credo che bisogna fermarsi fortissimo oppure andare piano e devi avere le gambe grosse - Irene
E poi arriva la bomba di Daniel che ci manda tutti a casa:
Deve esserci un modo che si fermano con le gambe – Daniel
Davvero senza parole, sono commosso.
Trovi la storia orignale su Fixedforum a questo link, raccontata dalla brillante Valery Buset aka Redmarmot maestra (non in senso stretto) di questi marmocchi. Ispirato al progetto didattico Bicitante di Reggio Children.

lunedì 14 gennaio 2013

FixedGARAGE by FixKin


Ciao ragazzi! È' un po' che non scrivo, quindi buon Natale, felice anno nuovo e buona epifania in ritardissimo :D

Segnalo l'apertura del forum di Stefano “FixKin”, FixedGarage.




Finalmente un sito fatto bene! Si capisce com'è impostato (praticamente uguale a fixedforum.it), si possono comprare direttamente i mozzi e i suoi kit dal mercatino online e se si sta cercando qualcosa di non presente, TAC! la si chiede direttamente a lui. Inoltre ci sono varie sezioni, per discutere dei progetti, per mostrare i nuovi prodotti e chiacchierare un po' tra amici! Per ora siamo in 14 iscritti, veramente pochi, quindi facciamo crescere questa piccola comunità! Vi lascio un paio di foto dei suoi lavori.




Guarnitura a perno quadro con ragno intercambiabile per montare corone con diverso girobulloni. Il ragno è unito alla pedivella col sistema 6 fori ISO.


Mozzo posteriore con attacco 6 fori ISO.


Ciao! 

Cecio

giovedì 8 novembre 2012

Line of Sight - Lucas Brunelle

Per oltre 10 anni Lucas Brunelle ha filmato alleycat in giro per il mondo, grazie alle videocamere che si teneva sul casco. Ora è uscito il film. Buona visione!


mercoledì 24 ottobre 2012

Bisogna prenderla con filosofia.

Beh, che dire, leggetevelo! Merita davvero ;)

di Mario Rossi.

Il ciclista e il guano sulla spalla.

Ho fatto finta di niente, non ho battuto ciglio, ho proseguito spedito, tra auto col parabrezza butterato, scooter in accelerazione fuggiasca e cecchini spasmodici tra i rami dei platani del Lungotevere.
Intorno, a terra e in aria, guano.Eppure l’ho sentito. Me l’aspettavo da trecento metri, stupito che venissi risparmiato.
Fioccava tutt'intorno. Distinto, il rumore dei proiettili sulle lamiere e sui parabrezza, sui caschi e a terra. Mi sembrava di essere a Iwo Jima, che dovessi conquistare la spiaggia o l’incrocio. Me l’aspettavo e non arrivava.


Per un momento, materialista pentito, ho pensato che lo spirito della bici mi stesse proteggendo. Il grande spirito della bicicletta. E vedevo il semaforo avvicinarsi, l’incrocio senza platani, senza storni e senza guano.
Filavo al centro esatto del Lungotevere, sotto al corridoio aereo in cui i rami non si toccano e si immagina minore densità di colon ornitologici, lo spazio dove si potrebbe vedere il cielo se non ci fossero che ali frenetiche.

Filavo al centro tra un milione di auto da un lato e un milione dall’altro, tutte colpite. L’ho sentito. Le auto intorno coperte di merda e io indecentemente pulito, a testa alta. L’ho sentito, leggero e infido, un tocco. Il semaforo a trenta metri.

Ho proseguito, a testa alta. Non ho battuto ciglio. Spedito, ho fatto finta di niente.


Mi poteva beccare in fronte, e sarebbe stato peggio. Non ne faccio un dramma, nemmeno del fatto che lo spirito della bici non è vero che mi stava proteggendo e così sono ricaduto nel materialismo di sempre. Considerando come erano conciati i parabrezza mi poteva andare peggio. E di tutti gli uccellini tra i rami, tanti, un’infinità, uno solo m’ha fatto lo sgarbo. Magari ha pure sbagliato mira. Non voleva, l’ha intruppato il cugino proprio nel mentre. Quindi, storno, stornello non te ne voglio.

Storno, tu sei la natura e ti voglio bene. Così te lo dirò in americano.
WATT HELL UP YEAH UNDER COOL. OH!

Qui il blog dell'autore,  autonomiapedali.


Feel like a sir.


lunedì 22 ottobre 2012

#arietigotovenezia

Domenica 21 ottobre, autunno. A Ferrara (e non solo…) iniziano a farci compagnia i “nebbioni” di una volta…
Ma noi ferraresi non ci perdiamo d’animo, anzi, siamo più a nostro agio e allora via che si va! Zainetto in spalla, biciclettina e via in stazione.
Non sto a raccontarvi le “comodità e le agevolazioni” che può avere chi gira in treno con bici al seguito in Italia…le conoscete benissimo!
Si fa Ferrara-Chioggia con cambio a Rovigo, dove saliamo su una diligenza diesel del 1915/18 da un vagone, ovviamente con apposito vano per trasporto biciclette…
Arrivati a Chioggia si pedala un po’ per le vie e i vicoli a ridosso del porto e percorriamo anche la bella “promenade” nel silenzio della domenica mattina, incrociando qualche podista con le cuffiette e famiglie a passeggio. Sulle panchine c’è chi legge un libro e l’unico “rumore” che si sente è quello dei gabbiani che si litigano il pane che una signora gli lancia, "come tutte le mattine", ci dice lei.
Ci imbarchiamo quindi sul traghetto per Pellestrina:
“Avete la carta Venezia”? No! “Non avete niente”? No! “Sono 7 euro + 1.10 euro per la bici” OK!
Durante la breve navigazione veniamo presi d’assalto da curiosi abitanti del luogo che di biciclette ne vedono e ne adoperano ben poche, figuriamoci di bici fisse! Ma…i freni? Come fai a frenare? Ah…allora sono come le olandesi! No! Ecc. ecc. ecc. anche questa storia la conoscete molto bene ;-)
Arriviamo sull’isola di Pellestrina, è quasi ora di pranzo ma ci avventuriamo sulla stradina che costeggia i murazzi fino ad entrare nella pineta di Ca’ Roman. Torniamo quindi verso il centro abitato, ammirando le coloratissime case dell'isola e notando che tutti e dico tutti hanno i panni ad asciugare appesi in bella vista, infatti si pedala tra i profumi del bucato appena steso, l'odore di mare, di salsedine, di olio motore dei pescherecci e profumo di pesce fritto e di grigliata. Adoro questi posti, amo il mare e i porti di pescatori. Basta, fame!! Ci fermiamo in un ristorante (dopo i preziosi consigli degli indigeni…vero Emi? ;-) a mangiare due piattini di pesce. Passacuore…mmmhh…non proprio, magari! Tardi, tardi, perdiamo il treno! Allora si riparte, direzione nord, passando per un paio di paesini e giungiamo all’attracco del traghetto per il Lido dopo aver percorso tutta la sottile isola di Pellestrina.
“Avete la carta Venezia”? No! “Non avete niente”? No! “Sono 7 euro + 1.10 euro per la bici” OK!
Sul traghetto facciamo conoscenza con alcuni cicloturisti del luogo, che stavano facendo più o meno il nostro stesso percorso con bici a noleggio. Si sbarca e si prosegue lungo la ciclabile che costeggia la laguna di Chioggia. Ad un incrocio però siamo un po’ incerti sulla direzione da prendere ma ecco che ci raggiungono i cicloturisti e si prosegue per un bel tratto chiacchierando con loro e tra discorsi di bici, freni ecc. ci spiegano anche come funzionano i biglietti per i traghetti e la fatidica “Carta Venezia” Ahhhh….ecco! (…azz!!)
Ad un certo punto poi, uno di loro che ci stava facendo strada, forse preso dall’euforia dopo le nostre spiegazioni (solite) su come si frena, perché e per come, davanti a noi con la sua bici da passeggio inizia a fare delle evoluzioni andando a zig zag da una corsia all’altra della strada rischiando la pelle al sopraggiungere degli “amici” automobilisti veneziani, che al Lido avendo solo un’unica strada dritta, praticamente hanno il volante saldato…ma non il clacson e…zero tolerance!!
Arriviamo all’imbarco per Venezia, andiamo alla cassa e…
“Avete la carta Venezia”? No! “Non avete niente”? No! “Sono 8 euro + 1.10 euro per la bici” OK!
“Ah…ma…con le bici non potete andare a Venezia” Come???!!! “Eh no…bla bla bla…la legge…bla bla bla… (ok, io me ne ero dimenticato ma nessuno di noi ci aveva pensato, comunque non faccio ulteriori commenti, avete capito, Venezia loves cyclists)
Proseguiamo quindi per l’attracco del traghetto, ci imbarchiamo e incontriamo di nuovo uno dei cicloturisti di prima che ci tiene compagnia durante la navigazione, lungo la quale incrociamo diversi “bestioni” da crociera. La MSC Opera, MSC Musica, Costa Favolosa, Serenade of the seas che pensandoci sono barchette a confronto della nave da crociera più grande del mondo, la Oasis of the seas!
Comunque la laguna di sera vista dal mare è bellissima! Si sbarca e il gentile cicloturista ci accompagna praticamente fino alla stazione Santa Lucia, foto di rito  e via a timbrare i biglietti per il ritorno!
Bellissimo giro, salasso annunciato o quasi per i trasferimenti in traghetto ma giornata stupenda pedalando con amici e ammirando panorami bellissimi.

Alla prossima ARIETI

































Tutte le foto sul mio FB



lunedì 15 ottobre 2012

Cykeln Magazine #02



È appena uscita la seconda uscita di Cykeln, scaricatevelo! Intervista a Frenk di IRIDE (tra le altre cose, 4° alla RHC di Milano di ieri, dopo una caduta al primo tornante!), intervista a Nicole -che vedete anche in copertina, qui sopra- e tante altre cose strambe quanto fatte bene!

Enjoy!