mercoledì 24 ottobre 2012

Bisogna prenderla con filosofia.

Beh, che dire, leggetevelo! Merita davvero ;)

di Mario Rossi.

Il ciclista e il guano sulla spalla.

Ho fatto finta di niente, non ho battuto ciglio, ho proseguito spedito, tra auto col parabrezza butterato, scooter in accelerazione fuggiasca e cecchini spasmodici tra i rami dei platani del Lungotevere.
Intorno, a terra e in aria, guano.Eppure l’ho sentito. Me l’aspettavo da trecento metri, stupito che venissi risparmiato.
Fioccava tutt'intorno. Distinto, il rumore dei proiettili sulle lamiere e sui parabrezza, sui caschi e a terra. Mi sembrava di essere a Iwo Jima, che dovessi conquistare la spiaggia o l’incrocio. Me l’aspettavo e non arrivava.


Per un momento, materialista pentito, ho pensato che lo spirito della bici mi stesse proteggendo. Il grande spirito della bicicletta. E vedevo il semaforo avvicinarsi, l’incrocio senza platani, senza storni e senza guano.
Filavo al centro esatto del Lungotevere, sotto al corridoio aereo in cui i rami non si toccano e si immagina minore densità di colon ornitologici, lo spazio dove si potrebbe vedere il cielo se non ci fossero che ali frenetiche.

Filavo al centro tra un milione di auto da un lato e un milione dall’altro, tutte colpite. L’ho sentito. Le auto intorno coperte di merda e io indecentemente pulito, a testa alta. L’ho sentito, leggero e infido, un tocco. Il semaforo a trenta metri.

Ho proseguito, a testa alta. Non ho battuto ciglio. Spedito, ho fatto finta di niente.


Mi poteva beccare in fronte, e sarebbe stato peggio. Non ne faccio un dramma, nemmeno del fatto che lo spirito della bici non è vero che mi stava proteggendo e così sono ricaduto nel materialismo di sempre. Considerando come erano conciati i parabrezza mi poteva andare peggio. E di tutti gli uccellini tra i rami, tanti, un’infinità, uno solo m’ha fatto lo sgarbo. Magari ha pure sbagliato mira. Non voleva, l’ha intruppato il cugino proprio nel mentre. Quindi, storno, stornello non te ne voglio.

Storno, tu sei la natura e ti voglio bene. Così te lo dirò in americano.
WATT HELL UP YEAH UNDER COOL. OH!

Qui il blog dell'autore,  autonomiapedali.


Feel like a sir.


lunedì 22 ottobre 2012

#arietigotovenezia

Domenica 21 ottobre, autunno. A Ferrara (e non solo…) iniziano a farci compagnia i “nebbioni” di una volta…
Ma noi ferraresi non ci perdiamo d’animo, anzi, siamo più a nostro agio e allora via che si va! Zainetto in spalla, biciclettina e via in stazione.
Non sto a raccontarvi le “comodità e le agevolazioni” che può avere chi gira in treno con bici al seguito in Italia…le conoscete benissimo!
Si fa Ferrara-Chioggia con cambio a Rovigo, dove saliamo su una diligenza diesel del 1915/18 da un vagone, ovviamente con apposito vano per trasporto biciclette…
Arrivati a Chioggia si pedala un po’ per le vie e i vicoli a ridosso del porto e percorriamo anche la bella “promenade” nel silenzio della domenica mattina, incrociando qualche podista con le cuffiette e famiglie a passeggio. Sulle panchine c’è chi legge un libro e l’unico “rumore” che si sente è quello dei gabbiani che si litigano il pane che una signora gli lancia, "come tutte le mattine", ci dice lei.
Ci imbarchiamo quindi sul traghetto per Pellestrina:
“Avete la carta Venezia”? No! “Non avete niente”? No! “Sono 7 euro + 1.10 euro per la bici” OK!
Durante la breve navigazione veniamo presi d’assalto da curiosi abitanti del luogo che di biciclette ne vedono e ne adoperano ben poche, figuriamoci di bici fisse! Ma…i freni? Come fai a frenare? Ah…allora sono come le olandesi! No! Ecc. ecc. ecc. anche questa storia la conoscete molto bene ;-)
Arriviamo sull’isola di Pellestrina, è quasi ora di pranzo ma ci avventuriamo sulla stradina che costeggia i murazzi fino ad entrare nella pineta di Ca’ Roman. Torniamo quindi verso il centro abitato, ammirando le coloratissime case dell'isola e notando che tutti e dico tutti hanno i panni ad asciugare appesi in bella vista, infatti si pedala tra i profumi del bucato appena steso, l'odore di mare, di salsedine, di olio motore dei pescherecci e profumo di pesce fritto e di grigliata. Adoro questi posti, amo il mare e i porti di pescatori. Basta, fame!! Ci fermiamo in un ristorante (dopo i preziosi consigli degli indigeni…vero Emi? ;-) a mangiare due piattini di pesce. Passacuore…mmmhh…non proprio, magari! Tardi, tardi, perdiamo il treno! Allora si riparte, direzione nord, passando per un paio di paesini e giungiamo all’attracco del traghetto per il Lido dopo aver percorso tutta la sottile isola di Pellestrina.
“Avete la carta Venezia”? No! “Non avete niente”? No! “Sono 7 euro + 1.10 euro per la bici” OK!
Sul traghetto facciamo conoscenza con alcuni cicloturisti del luogo, che stavano facendo più o meno il nostro stesso percorso con bici a noleggio. Si sbarca e si prosegue lungo la ciclabile che costeggia la laguna di Chioggia. Ad un incrocio però siamo un po’ incerti sulla direzione da prendere ma ecco che ci raggiungono i cicloturisti e si prosegue per un bel tratto chiacchierando con loro e tra discorsi di bici, freni ecc. ci spiegano anche come funzionano i biglietti per i traghetti e la fatidica “Carta Venezia” Ahhhh….ecco! (…azz!!)
Ad un certo punto poi, uno di loro che ci stava facendo strada, forse preso dall’euforia dopo le nostre spiegazioni (solite) su come si frena, perché e per come, davanti a noi con la sua bici da passeggio inizia a fare delle evoluzioni andando a zig zag da una corsia all’altra della strada rischiando la pelle al sopraggiungere degli “amici” automobilisti veneziani, che al Lido avendo solo un’unica strada dritta, praticamente hanno il volante saldato…ma non il clacson e…zero tolerance!!
Arriviamo all’imbarco per Venezia, andiamo alla cassa e…
“Avete la carta Venezia”? No! “Non avete niente”? No! “Sono 8 euro + 1.10 euro per la bici” OK!
“Ah…ma…con le bici non potete andare a Venezia” Come???!!! “Eh no…bla bla bla…la legge…bla bla bla… (ok, io me ne ero dimenticato ma nessuno di noi ci aveva pensato, comunque non faccio ulteriori commenti, avete capito, Venezia loves cyclists)
Proseguiamo quindi per l’attracco del traghetto, ci imbarchiamo e incontriamo di nuovo uno dei cicloturisti di prima che ci tiene compagnia durante la navigazione, lungo la quale incrociamo diversi “bestioni” da crociera. La MSC Opera, MSC Musica, Costa Favolosa, Serenade of the seas che pensandoci sono barchette a confronto della nave da crociera più grande del mondo, la Oasis of the seas!
Comunque la laguna di sera vista dal mare è bellissima! Si sbarca e il gentile cicloturista ci accompagna praticamente fino alla stazione Santa Lucia, foto di rito  e via a timbrare i biglietti per il ritorno!
Bellissimo giro, salasso annunciato o quasi per i trasferimenti in traghetto ma giornata stupenda pedalando con amici e ammirando panorami bellissimi.

Alla prossima ARIETI

































Tutte le foto sul mio FB



lunedì 15 ottobre 2012

Cykeln Magazine #02



È appena uscita la seconda uscita di Cykeln, scaricatevelo! Intervista a Frenk di IRIDE (tra le altre cose, 4° alla RHC di Milano di ieri, dopo una caduta al primo tornante!), intervista a Nicole -che vedete anche in copertina, qui sopra- e tante altre cose strambe quanto fatte bene!

Enjoy!